14 Maggio 2025 | Tempo lettura: 6 minuti

Mielerie Aperte in tutta Italia: vi piacerebbe scoprire da vicino come si fa il miele?

Domenica 18 maggio tornano le visite alle aziende apistiche italiane: un’occasione per scoprire il miele, le api e i prodotti dell’alveare, ma soprattutto il loro legame con la cultura e la biodiversità del territorio.

Autore: Paolo Cignini
Apicoltore spiega il lavoro con le api durante le visite alle aziende apistiche

Visite alle aziende apistiche in tutta Italia: Domenica 18 maggio oltre 190 aziende apistiche del territorio nazionale apriranno le porte al pubblico per un’intera giornata dedicata alla scoperta del mondo delle api e dei prodotti dell’alveare. Si tratta della nuova edizione di Mielerie Aperte, un’iniziativa promossa da UNAAPI – Unione Nazionale delle Associazioni Apicoltori Italiani – con il cofinanziamento dell’Unione Europea e del MASAF, che punta a far conoscere da vicino come nascono i mieli territoriali, raccontare chi li produce e valorizzare il legame tra pratiche apistiche, biodiversità e paesaggi locali.

Cosa succede nelle Mielerie Aperte il 18 maggio

Durante la giornata del 18 maggio, chi parteciperà a Mielerie Aperte potrà vivere un’esperienza diretta nelle aziende apistiche aderenti. Sarà possibile visitare l’apiario, assistere alla smielatura, conoscere da vicino i passaggi della produzione del miele, esplorare i laboratori e i locali di trasformazione e toccare con mano i diversi prodotti dell’alveare come polline, propoli, pappa reale e cera.

Ingresso di una delle aziende partecipanti alle visite alle aziende apistiche del 18 maggio, durante Mielerie Aperte
La Mieleria nel Bosco, una delle aziende aderenti all’iniziativa Mielerie Aperte 2025, nel comune di Subiaco (RM)

Molte realtà proporranno degustazioni guidate per imparare a riconoscere le differenze tra i mieli monoflora e i millefiori, percorsi olfattivi legati alle fioriture locali, attività per famiglie, incontri divulgativi e momenti di confronto con gli apicoltori. Ogni mieleria costruisce il proprio programma in autonomia, rendendo ogni visita unica e coerente con il territorio in cui si svolge.

Il miele come racconto del territorio

In un barattolo di miele non c’è solo dolcezza: c’è il riflesso di un territorio, di una stagione, di una fioritura. Ogni miele racconta il paesaggio in cui è stato prodotto, la flora dominante, le condizioni climatiche e le scelte dell’apicoltore. Ecco perché visitare una mieleria diventa anche un modo per riscoprire la geografia sensoriale del Paese, dalle colline piemontesi alle campagne pugliesi, dai castagneti toscani agli aranceti siciliani.

Partecipare a Mielerie Aperte significa anche tornare a conoscere ciò che si mangia

I mieli monoflora – come quelli di acacia, castagno, eucalipto, agrumi, sulla – hanno caratteristiche stabili e riconoscibili, ma sono possibili solo dove esistono fioriture abbondanti e concentrate di una singola specie botanica. I millefiori, al contrario, nascono dalla raccolta di nettari diversi all’interno dello stesso areale e nello stesso periodo: il risultato è spesso sorprendente, imprevedibile, un vero e proprio racconto organolettico del territorio.

«Il miele è probabilmente l’alimento più intimamente legato al territorio da cui proviene. Non solo perché nasce da una raccolta di fiori locali, ma perché è letteralmente il risultato di milioni di micro-prelievi di paesaggio: piante spontanee, fioriture coltivate o spontanee. L’ape non può andare lontano. Raccoglie solo ciò che trova lì, dove vive», racconta Alessandra Giovannini, coordinatrice organizzativa di Mielerie Aperte.

Vasetti di miele artigianale in azienda apistica friulana durante le visite alle aziende apistiche di Mielerie Aperte
I mieli dell’azienda Bee Wild, a Moruzzo (UD), fotografati durante una giornata di visite alle aziende apistiche. Sullo sfondo, il paesaggio collinare friulano.

«Quando parliamo di millefiori non ci riferiamo a una miscela ma a un’espressione diretta della biodiversità botanica di un luogo. È come se in ogni cucchiaino ci fosse l’essenza del paesaggio. E questo, culturalmente, ci avvicina a come raccontiamo anche altri alimenti profondamente territoriali, come il vino o i formaggi. Il miele ha un terroir e raccontarlo così è un modo per ridargli valore».

In Italia esistono oltre 50 tipologie di miele riconosciute, grazie a una biodiversità botanica tra le più ricche d’Europa. Ma non si tratta solo di una questione di sapore: i mieli locali rappresentano una forma di espressione agricola e culturale, radicata nei paesaggi, nelle pratiche e nelle relazioni. Il legame tra api, miele e biodiversità è sempre più centrale in agricoltura e viene esplorato in questo contributo dedicato alla lettura ecologica del paesaggio attraverso l’apicoltura. Partecipare a Mielerie Aperte significa anche questo: tornare a conoscere ciò che si mangia, grazie alle visite alle aziende apistiche che aprono i propri spazi al pubblico.

Avvicinare le persone al mondo dell’apicoltura

Mielerie Aperte è un progetto promosso da UNAAPI – Unione Nazionale delle Associazioni Apicoltori Italiani – con il cofinanziamento dell’Unione Europea e del MASAF. Nato nel 2024, mira a far conoscere da vicino il miele e il lavoro delle aziende apistiche italiane. Già alla sua prima edizione ha coinvolto circa 8000 visitatori e oltre 170 realtà produttive in tutta Italia. Nel 2025 le aziende aderenti sono salite a oltre 190, distribuite in 17 regioni, con il supporto di 21 associazioni di apicoltori.

Degustazione di mieli artigianali durante le visite alle aziende apistiche in Sicilia con Mielerie Aperte 2025
I mieli dell’azienda Hybla – Le Api dell’Aurora, a Sortino (SR), presentati durante una sessione di degustazione organizzata per le visite alle aziende apistiche.

Tutte le realtà partecipanti condividono un percorso formativo, strumenti comuni di comunicazione e una visione condivisa: aprire le porte delle proprie aziende per favorire l’incontro diretto tra cittadini e apicoltori. «Mielerie Aperte nasce all’interno di un programma europeo per la promozione dei prodotti dell’alveare, ed è anche un’occasione di formazione specifica per gli apicoltori, affinché possano raccontare il proprio lavoro in modo chiaro e consapevole», spiega Larissa Meani, referente nazionale UNAAPI.

L’iniziativa punta a rafforzare il legame tra produttori e chi sceglie consapevolmente, valorizzando miele, polline, propoli, cera e pappa reale, ma anche la dimensione culturale, ambientale e territoriale dell’apicoltura. In un contesto segnato da crisi climatica, pressioni di mercato, concorrenza internazionale e relazioni complesse con l’agricoltura industriale, Mielerie Aperte crea spazi di dialogo e condivisione. «Incontrarsi in azienda, raccontarsi senza filtri, condividere pratiche e conoscenze: tutto questo contribuisce a dare forza economica, culturale e simbolica all’apicoltura», conclude Meani. «È un gesto politico, oltre che produttivo».

Come partecipare alle visite alle aziende apistiche del 18 maggio

Partecipare a Mielerie Aperte è semplice. Non servono prenotazioni centralizzate né biglietti d’ingresso. Basta collegarsi al sito www.mielerieaperte.it, accedere alla mappa interattiva, indicare la propria posizione e selezionare la mieleria più vicina. Ogni azienda ha un programma autonomo: orari, attività, laboratori e modalità di accoglienza possono variare, per cui è necessario contattare direttamente la realtà scelta attraverso i riferimenti disponibili nella scheda.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutte e tutti. L’iniziativa è pensata per accogliere famiglie, scuole, gruppi e singole persone curiose, con l’obiettivo di rendere l’esperienza accessibile e significativa. Il cuore della giornata resta la possibilità di vivere vere visite alle aziende apistiche, conoscere le persone che ci lavorano e avvicinarsi a un’agricoltura fatta di stagioni, scelte e relazioni.